Le più belle canzoni di Vian: dal jazz al rock allo swing, fino alle giave francesi e ai ritmi latino americani – Cantare, Berrò, Il disertore, e tante altre, ricche, come i suoi romanzi e forse più, di poesia e umorismo, di impegno civile e sognante, surreale follia – negli adattamenti di Giulia Colace e Giangilberto Monti, introdotte da un documentato e gustoso profilo su Vian e la musica.
I “salati” interventi del grande autore della Schiuma dei giorni sul mondo musicale che lo circondava, sull’arte e sul mercato dell’arte, su come costruire un successo, sul gusto musicale, su glorie e soprattutto nefandezze dei critici.
Le testimonianze di Jacques Canetti, il leggendario discografico che scoprì il Vian chansonnier e cabarettista e di Alain Vian, uno dei tre fratelli (i famosi tremelli dello Strappacuore) di Boris.
Completano questo libro la discografia e una cronologia artistica che sintetizza la frenetica e multiforme genialità di Vian.
“Una cosa eterna è una cosa di una certa importanza… non è quindi possibile prendere la canzone sotto gamba. Cosa resta della Rivoluzione francese se non il Ça ira, La Carmagnole, la semplicissima Marsigliese, senza la quale ai nostri rappresentanti al governo sarebbe impossibile uscire, a testa alta e con passo elastico, da una seduta vergognosa?”
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“Un gruppo di professionisti coadiuvati dal noto avvocato Francesco Piscopo, difensore per anni delle battaglie civili di Franca Rame e Dario Fo, raccoglie alla fine degli anni Novanta testimonianze sul caso del capitano dell’esercito francese di origine ebraica Alfred Dreyfus, che negli ultimi anni dell’Ottocento fu incriminato ingiustamente con l’accusa di alto tradimento e spionaggio ai danni della Francia. Degradato e condannato ai lavori forzati il suo caso suscitò grande sdegno e scalpore nella parte più illuminata del paese”.
Giangilberto Monti ha scritto insieme allo storico Vittorio Orsenigo – regista nel 1950 del Piccolo Teatro e scrittore raffinato – un testo teatrale lucido e appassionato, basato sui giornali dell’epoca e costruito come un radiodramma dal vivo a quattro voci. Sia la Rai sia la Radio Svizzera Italiana ne hanno rifiutato a suo tempo la produzione.
“Libro senza dubbio prezioso per la consultazione, e destinato a restare nel tempo come portolano per chi ama navigare nella acque della nostra canzone, d’autore e non” (Mario De Luigi “Musica & Dischi” dicembre 2003).
Nel dicembre 2005 è uscito in edicola con il settimanale TV Sorrisi e Canzoni, la seconda edizione riveduta e ampliata del Dizionario dei Cantautori (Garzanti, 2003). Tiene conto dei suggerimenti di amici, giornalisti e appassionati, e le discografie, ricontrollate e aggiornate, vanno a completare il lavoro iniziale, a cui si aggiungono venti artisti vecchi e nuovi. E nell’indice ventimila canzoni.
Dai precursori fino alle nuove band d’autore, dai grandissimi ai ‘cult’: in ordine alfabetico dagli Africa Unite a Zucchero. In oltre 300 schede: la biografia e la carriera artistica, con mille curiosità e indiscrezioni; il successo di pubblico e di critica, i grandi concerti e le tournée; i rapporti con l’industria discografica e i mass media; le collaborazioni, i libri, le colonne sonore; i premi, le critiche e i riconoscimenti; la linkografia; le discografie con le track list: “Sono queste parole e queste musiche che ci fanno rimanere svegli, dentro e fuori. Forse il segreto di una bella canzone è solo in un ritmo che ci accompagna e nelle parole che qualcun altro ha inventato per noi, quelle stesse che avremmo voluto ascoltare da sempre, quasi una poesia”.
Si è concluso con grande partecipazione di pubblico alla FNAC di Genova, mercoled” 7 aprile, il lungo tour promozionale del Dizionario dei Cantautori, nel quale Giangilberto Monti e Veronica Di Pietro – che frequenta da sempre l’ambiente dell’underground musicale italiano – con l’intervento di artisti, giornalisti e appassionati del genere, hanno raccontato il lungo lavoro di stesura del primo Dizionario dedicato a questo genere musicale. Dopo la Feltrinelli Libri e Musica di Piazza Piemonte, a Milano, si è parlato e cantato del libro anche alla Feltrinelli di Roma e di Napoli, al Folkclub torinese di Franco Lucà e al Festival della Musica di Mantova. Per l’organizzazione di questi incontri, gli Autori ringraziano Edia Manente, Franco Pugnaloni e tutto lo staff della Garzanti, i giornalisti Paolo De Bernardin, Jonathan Giustini, Luca Trambusti, Pietro Treccagnoli e Antonio Vivaldi, e naturalmente gli artisti intervenuti: Enzo Avitabile, Bunna degli Africa Unite, Ivan Cattaneo, Sergio Conforti di Elio & Le Storie Tese, Vittorio De Scalzi, Flavia Ferretti, Ricky Gianco, Laura Fedele, Peppe Lanzetta, Gaetano Liguori, Mimmo Locasciulli, Max Manfredi, Folco Orselli, Claudia Pastorino, Pinomarino e Federico Sirianni.
“Nel marzo 2004 è mancata a Bologna Anna Magno, discografica e operatrice culturale di origine salentina, che dopo una lunga esperienza in Sony Music era diventata il fulcro della direzione artistica della V2 Records, a Milano. Per due anni i suoi consigli sono stati preziosi per la compilazione del Dizionario dei Cantautori. A lei dedico questo lavoro”
(Giangilberto Monti)
La biografia e la carriera artistica, con mille curiosità e indiscrezioni; il successo di pubblico e di critica, gli spettacoli; i rapporti con i media, dalla radio alla televisione; il teatro, il cinema; le collaborazioni, i libri; gli sketch, le battute, le gag, le canzoni; i personaggi, le maschere; i premi, le critiche e i riconoscimenti; nell’indice oltre 7000 titoli di spettacoli, film, trasmissioni radiofoniche e televisive, dischi, libri…
Ad affollare le pagine di questo Dizionario dei Comici e del Cabaret sono oltre cinquecento maestri della risata. Ci sono le star più celebri, ma anche molti nomi dimenticati, spalle e caratteristi che hanno arricchito il repertorio. È un vero e proprio esercito di comici che hanno divertito generazioni di italiani, dalla fine dell’Ottocento a oggi. Grazie a loro, e con loro, abbiamo riso delle nostre piccole e grandi disgrazie, dei molti vizi e delle rare virtù nazionali. Dalle tavole del palcoscenico hanno sbeffeggiato il Palazzo fino a farlo tremare (attirando spesso la censura), da Petrolini a Cecchelin, da Grillo a Luttazzi e alla Guzzanti. Hanno dato corpo e voce alle nostre anime dialettali, ma anche alle nevrosi della vita metopolitana e alle angosce del postmoderno. Dalle radici nel café-chantant e del tabarin ai fasti dell’avanspettacolo e del varietà, dai cabaret metropolitani ai trionfi sul grande e sul piccolo schermo, in questo Dizionario sfilano biografie spesso avventurose, talenti irripetibili, successi e fischi, trucchi e battute, esordi folgoranti e carriere esaltanti. Ci sono naturalmente le grandi star, da Totò e Peppino a Chiari, Manfredi, Gassman e Tognazzi, e poi le invenzioni fanciullesche e surreali di un Rascel e gli irresistibili “barzellettieri” Dapporto e Bramieri. Ma ci sono anche i precursori, che hanno aperto filoni inediti, come Nicola Maldacea, l’inventore della macchietta, oppure Franca Valeri, Paolo Poli e i Gobbi, che danno alle nostre risate una venatura più intellettuale. Esplodono la generazione del Derby, con Cochi e Renato e Villaggio-Fantozzi, e le diverse onde dello Zelig. Ci sono i varietà radiofonici e televisivi ma anche Drive In! e la Gialappa’s. C’è la comicità al femminile della Littizzetto e di “Sconsy”, e la delicata napoletanità di Massimo Troisi. C’è chi ha saputo contaminare musica e risate, come la Banda Osiris oppure Elio e le Storie Tese. Ci sono gli “irregolari”, cresciuti fuori da ogni scuola, come Alessandro Bergonzoni. Perché quella della comicità all’italiana è una tavolozza dai mille colori, che continua ad arricchirsi di sfumature e invenzioni. Fino a raggiungere il successo internazionale. Basti pensare ai registi-interpreti che hanno fatto grande la commedia all’italiana (De Sica e Sordi) o agli attori che figurano in film da Oscar (Anna Magnani, i “comedians” di Mediterraneo, e soprattutto il Roberto Benigni regista e protagonista della Vita è bella). Senza naturalmente dimenticare il genio di Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura.
Un viaggio nel mondo musicale, anarcoide e innovativo dei più acclamati chansonnniers francofoni. Dai precursori Aristide Bruant e Yvette Guilbert, paladini della canzone realista, fino all’attualità della rockstar Renaud, passando per Léo Ferrè, Boris Vian, Georges Brassens, Jacques Brel e Serge Gainbsourg, senza dimenticare le note sulfuree di Jean Ferrat, la disperata poesia di Barbara, le voci senza tempo di Juliette Gréco ed Edith Piaf, la poliedricità scenica di Yves Montand ed Herbert Pagani o le scorribande rock del performer Johnny Hallyday, e molti altri ancora.
Un secolo da chansonnier, dal 1880 al 1980, dedicate a quell’incrocio tra musica, poesia e teatralità che ha fatto la fortuna di molta discografia e la gioia di chi ha condiviso i percorsi di questi cantanti d’assalto. Racconto musicale di un’epoca, ma anche dirompenti storie di vita in una Parigi che si fa centro culturale di un’Europa bisognosa di ideali e valori nuovi.
La Saint-Germain-des-Près di Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir, il jazz di Charlie Parker e Miles Davis, o il cinema di Brigitte Bardot e François Truffaut, si intrecciano con le voci dell’esistenzialismo e del maggio sessantottino, mentre perfino nelle ultime rivolte delle banlieues più dimenticate sembrano riecheggiare i “maudits” di un tempo.
Non solo le vite e le parole più belle di questi caustici e poetici cronisti in musica, ma anche le atmosfere di chi ancora oggi cerca una “Parigi Canaglia” che non esiste più, ma che sotto il pavé coltiva quelle anarchiche utopie che la loro arte ha reso possibili.