Giangilberto Monti e Vito Vita
Gli Anni d’Oro della Canzone Francese 1940-1970
(Gremese Editore, Roma 2022)

Lo chansonnier e scrittore Giangilberto Monti e il giornalista torinese Vito Vita ripercorrono l’età dell’oro della canzone francese, due decenni di fuoco dal dopoguerra in poi che lasciarono un forte segno anche in Italia, oltre che nel resto del mondo, quando tutto ciò che arrivava da Parigi – dai profumi di Chanel alla cucina d’oltralpe – era accolto con favore dal pubblico dello stivale. Le due culture si influenzarono a vicenda, creando una forte sinergia di confine che ne arricchì la moda, la letteratura, la poesia e il cinema.

La canzone non fu da meno e i suoi eroi ispirarono quella italiana, dove la tradizione del belcanto si incrociò con l’arte scenica francofona, dalla poesia degli chansonniers alle invenzioni musicali dei suoi interpreti, che spesso prefigurarono le mode e crearono forme interpretative del tutto nuove. E questo mentre gli autori italiani che tradussero i francesi, spinsero gli interpreti di quelle canzoni a valicarne la frontiera, riportandone a Parigi sfumature, atmosfere e passioni reciproche.

Brassens guidò il cantautorato di Fabrizio De Andrè, Jacques Brel e Yves Montand ispirarono la teatralità di Giorgio Gaber, Serge Gainsbourg aprì la strada alle sperimentazioni musicali degli anni a venire, Claude François esportò il music-hall e firmò melodie senza tempo, Johnny Hallyday importò il rock’n roll in Europa, più di quanto fecero i suoi epigoni londinesi, Bob Dylan s’invaghì perdutamente di Françoise Hardy e Marlon Brando fece lo stesso con Juliette Gréco.

In questo libro, arricchito da preziose discografie, foto d’epoca e rimandi cinematografici curati dallo studioso Enrico Giacovelli, non leggerete solo una carrellata vinilica dei più noti artisti françalien, il neologismo coniato dagli autori, ma scoprirete che tra l’Esagono e lo Stivale si ritrovano più affinità che distanze. E se le canzoni di quell’imperdibile età dell’oro ne sono la prova, le vite dei loro interpreti sono altrettante affascinanti.