opinionidaclownOPINIONI DA CLOWN
(Egea Music/ed. Warner Chappell, 2015)

Trent’anni di attività di Giangilberto Monti, tra cantautorato e comicità: un filo sottile che unisce poesia e ironia e che da sempre identifica quel mondo del teatro-cabaret milanese che da Dario Fo in poi ha fatto la fortuna di molti artisti. “Opinioni da clown” nasce come una riflessione tra Comico & Politico e contiene 13 brani, alcuni scritti per l’occasione e altri composti in passato e mai pubblicati.
Arrangiato dal pianista Bati Bertolio, registrato dal torinese Paolo Rigotto e dal milanese Massimo Faggioni, e poi masterizzato nella factory musicale “Fonologie Monzesi”, nel disco si annoverano importanti collaborazioni: il violinista e arrangiatore Mauro Pagani, il pianista e compositore Sergio Conforti (il Rocco Tanica di Elio & Le Storie Tese) e il bluesman piacentino Ubi Molinari, oltre alle voci di comici noti, da Nino Formicola (Gaspare) a Raul Cremona e Giovanni Storti, del trio Aldo, Giovanni & Giacomo.

Tracklist
1) Arriva il circo (Monti)
2) Sono il comico (Monti-Molinari)
3) La schedina (Monti-Molinari)
4) Terra! (Monti)
5) Que viva l’Italia (Monti-Molinari)
6) Cancion putana (Monti)
7) Tra il dire e il fare (Monti-Molinari)
8) Laurel & Hardy (Monti-Conforti)
9) Americani al largo (Monti-Pagani)
10) Sul confine (Monti-Molinari)
11) Ora vado (Monti)
12) Sei capace? (Monti-Molinari)
13) Alla fine della festa (Fo-Carpi)

“Sei Capace?”
Primo singolo estratto dall’album, è un brano scritto e realizzato con la collaborazione di Nino Formicola, che nel testo, come nella musica, è un dichiarato omaggio alle atmosfere spiazzanti del primo Jannacci.

“Alla fine della festa”
E’ l’unico brano dell’album non firmato da G.G.Monti ed è tratto da L’opera dello sghignazzo (1981) scritta dallo stesso Fo come libera riduzione dell’Opera da tre soldi di Brecht-Weill. In quel periodo G.G.Monti lavorava in compagnia con Fo e gli chiese di usare in forma di canzone il duetto finale del primo atto, allora interpretato da Nada Malanima e Maurizio Micheli. In accordo con il suo compositore Fiorenzo Carpi, che gli rilasciò uno spartito autografo, Monti decise di ribattezzarlo “Alla fine della festa”. Rimasta nel cassetto più di trent’anni, è un omaggio affettuoso al maestro di tanti attori e cantanti, tra i quali lo stesso Monti, che da saltimbanco qualunque, all’inizio degli anni Ottanta si era offerto come attore per la compagnia Fo-Rame.

LA BELLE ÉQUIPE (2014)
viaggio nella canzone d’autore francese
con Andrea Mirò, Giangilberto Monti, Alberto Patrucco
collaborazione musicale Daniele Caldarini
regia radiofonica Giangilberto Monti
una produzione di Francesca Giorzi per la Rete Due della Radio Svizzera Italiana
presa di suono Gabriele Kamm

Una cantautrice, uno chansonnier e un comico per cantare e raccontare alcune tra le più belle e significative canzoni francesi, oggi inspiegabilmente trascurate. Da Charles Trénet e Georges Brassens, a Édith Piaf e Juliette Gréco, fino a Boris Vian, Léo Ferrè, Jacques Brel e Serge Gainsbourg. Questa versione radiofonica è ispirata allo spettacolo teatrale andato in scena in Italia nel novembre 2011 con la regia di Vito Molinari. Patrucco da anni traduce il repertorio di Georges Brassens e nei suoi spettacoli li alterna spesso a suoi monologhi satirici, Giangilberto Monti è un esperto della chanson française, ha adattato in italiano le più belle canzoni di Boris Vian ed è il primo in Italia ad aver tradotto brani di Serge Gainsbourg, Andrea Mirò ha interpretato brani di Édith Piaf e Yves Montand nei suoi dischi e concerti.

In questo radioracconto musicale della durata di un’ora circa, i brani selezionati vengono reinterpretati secondo i gusti e le vocalità di ognuno. Un repertorio, ricco di provocazioni poetiche, sottili ironie e invenzioni musicali, che di fatto sono anche le radici del migliore cantautorato europeo. Registrato dal vivo  negli studi di Lugano nel marzo 2014, La Belle Équipe è stato spesso replicato da Rete Due, sia nel montaggio a puntate, sia nella sua versione integrale.

LA BELLE ÉPOQUE DELLA BANDA BONNOT (2003) radiodramma musicale di Giangilberto Monti su canzoni di Boris Vian ripresa del suono e missaggio Lara Persia regia Claudio Laiso

Una coppia di narratori (Giangilberto Monti e Alessandra Felletti) e un cast di dieci attori italiani e svizzeri, rievocano la storia del bandito anarchico Jules Bonnot in un arco di otto puntate, scandite dalle canzoni di Boris Vian interpretate da Giangilberto Monti e Renata Mezenov Sa, con gli stessi musicisti che ne avevano accompagnato la prima versione teatrale (Teatro Litta – Milano 2002)
personaggi e interpreti
narratore – Giangilberto Monti
narratrice – Alessandra Felletti
Jules Bonnot – Luca Sandri
Victor Kibaltchiche – Mario Cei
Sophie Burdet, moglie di Bonnot e Judith Thollon, amante di Bonnot – Alessia Vicardi
voce patriota, voce 1°strillone, Jean-Baptiste Thollon – Federico Caprara
voce 1°operaio, voce 2°strillone, André Soudy, Eugène Dieudonné,
Presidente della Corte – Gianmario Arringa
voce 2°operaio, voce 3°strillone, Sir Arthur Conan Doyle, Ernest Caby, Gauzy – Antonello Governale Raymond-la-Science – Riccardo Merli
Octave Garnier – Attilio Ierna
Ispettore Robert – Riccardo Peroni
Jouin (vice capo della polizia di Parigi), avvocato – Augusto Di Bono

produzione Francesca Giorzi per SRG SSR IDÉE SUISSE Radio Svizzera in lingua Italiana (Lugano, ottobre 2003) Prix Suisse 2004 nella categoria Fiction

“Questa è una storia all’inizio del Novecento, siamo in Francia, c’è la democrazia! La guerra in Europa non c’è, o meglio… c’è dappertutto, ma non qui. E’ la Belle Epoque! Vai a prendere il caffè sulla Senna, vai a ballare al Moulin Rouge e lì ci ritrovi gli artisti, i ministri.. bellissime donne… Basta avere i soldi.. e se vuoi farti quattro risate? Vai al cabaret, allo Chat Noir, dove i comici prendono in giro l’imperatore! Ma se non hai soldi, se cerchi lavoro. Se sei disperato perchè non lo trovi.. cosa fai? Questa storia a Parigi la conoscono tutti… è quasi una leggenda però è tutto vero! Questa è la storia di Jules Bonnot, operaio, anarchico e poi bandito. Un fuorilegge…”

La Belle Époque de la Bande Bonnot è stata presentata anche al Prix Italia 2004

SRG SSR IDéE SUISSE
Société Suisse de Radiodiffusion et Télévision
La Belle Epoque della Banda Bonnot (ORIGINAL DRAMA) director Claudio Laiso-producer Francesca Giorzi-script Giangilberto Monti-music direction Carlo Cialdo Capelli-sound Lara Persia-title of series Colpo di Scena-producing organization RSI, RETE DUE-original language Italian-year of production 2003-first broadcast 18/04/2004-running time 49′ 13″

LA “BELLE EPOQUE” DE LA BANDE BONNOT
En 1954, Boris Vian a écrit dix-neuf chansons pour une pièce de théâtre de Henri-François Rey consacrée à la vie du bandit anarchiste Jules Bonnot, qui vécut en France à la fin du XIXe et au début du XXe. Giangilberto Monti a récupéré pour Rete Due ces dix-neuf chansons et les a traduites, les a mises en musique selon l’ordre voulu à l’époque par Boris Vian, et a écrit une adaptation théâtrale sur la Bande à Bonnot qui se base sur des documents d’époque.

THE “BELLE EPOQUE” OF THE BONNOT GANG
In 1954, Boris Vian wrote nineteen songs for a stage play by Henri-François Rey on the life of the anarchist outlaw Jules Bonnot, who lived in France at the turn of the twentieth century. For Rete Due, Giangilberto Monti has recovered the nineteen songs in the order intended by Boris Vian, translated them into Italian, written music for the songs that were left unfinished, and dramatised the story of the Bonnot Gang by drawing on contemporary documents.

LES CHANSONNIERS (2014)

Nel corso del 2014, all’interno della trasmissione Pause Café Plus, sulla Rete Uno della RSI, è andato in onda un ciclo di puntate a cadenza mensile sul mondo della canzone d’autore francese, dal titolo Les Chansonniers. Ai microfoni con Giangilberto Monti, la storica conduttrice francofona Jenny Alessi, ha raccontato con lo chansonnier milanese le vite i canti ribelli di Charles Trénet, Édith Piaf, Boris Vian, Juliette Gréco, Léo Ferré, Georges Brassens, Jacques Brel, Charles Aznavour, Gilbert Bécaud, Serge Gainsbourg e Johnny Hallyday. Un mondo musicale e poetico affascinante che lo stesso Monti ha riassunto nel suo volume Maledetti Francesi, uscito per NdA (2010), poi ristampato in edizione aggiornata da Miraggi (Torino, 2018). L’idea di ricavare dal libro questa serie radiofonica è di Gianluca Verga (Rete Uno), dopo la sua intervista nell’ottobre 2013.

Giangilberto Monti
interpreta Renaud
(CD Egea 2017, INC 232)

Giangilberto Monti (voce e adattamenti in italiano)
Umberto Cariota (basso)
Andrea Cavallo (tastiere)
Paolo Rigotto (batteria, presa di suono e mix)
Roberto Zorzi (chitarre)

1. Innamorato di Parigi (Amoureux de Paname, 1975)
2. Gli avvoltoi (Les charognards, 1977)
3. Jojo Fanfaroni (Jojo le démago, 1977)
4. Canzone per Pierrot (Chanson pour Pierrot 1979)
5. Il mio condominio (Dans mon H.L.M., 1980)
6. Quartiere popolare (Banlieue rouge, 1981)
7. Seconda generazione (Deuxième génération, 1983)
8. Socialista (Socialiste, 1988)
9. Camion dannato (Putain de camion, 1988)
10. Il venditore di ciottoli (Marchand de cailloux, 1991)
11. La medaglia (La médaille, 1994)
12. Quando e dove andiamo? (C’est quand qu’on va ou?, 1994)
13. Votatemi (2016) *

testi originali e musiche di Renaud Séchan
tranne Putain de camion (R.Séchan-F.Langolff)
e C’est quand qu’on va ou? (R.Séchan-J.Clerc)

*di Giangilberto Monti e Daniele Biacchessi
(tratto dal programma elettorale del comico Coluche, 1980)

Canti Ribelli (2017)
tributo a Renaud

adattamenti in italiano di Giangilberto Monti
con Bati Bertolio (tastiere), Umberto Cariota (basso)
Paolo Rigotto (percussioni), Roberto Zorzi (chitarre)

Un concerto-spettacolo con le più belle canzoni di Renaud, stella del rock d’autore d’oltralpe, alternate alle prime composizioni dello chansonnier milanese, non molto dissimili dalle sarcastiche ballate del periferico parigino, qui adattate in italiano. Affiancato da un sound elettroacustico, Giangilberto Monti affronta l’ultimo dei maudits per eccellenza, non senza dimenticare i suoi ispiratori – Vian, Ferrè e Gainsbourg – tra ribellismo poetico e ironia senza confini.

Canti Ribelli è anche il più recente album di Giangilberto Monti (Egea Music/Warner, 2017). Ed è la prima volta in assoluto che Renaud concede un’autorizzazione ufficiale all’adattamento in italiano del suo repertorio, dal quale Monti ripropone dodici tra le sue più belle canzoni, registrate tra Milano e Torino con l’aiuto di un classico “combo”, nel desiderio di far conoscere nel nostro paese l’universo poetico e musicale di questo suo alter-ego.

 

Opinioni da Clown (2015-2018)
regia Ombretta Nai
contributi video Federico Limonta

Una narrazione musicale sulla storia del clown, la figura artistica che è all’origine di comici e cabarettisti di ogni epoca. Lo chansonnier Giangilberto Monti lo fa mischiando canzoni originali a un’affabulazione da cantastorie ironico, con un occhio alla società che ci circonda, tra re e buffoni che si scambiano i ruoli, mentre immagini e filmati intervengono a commentare o rafforzare le musiche e il racconto.
Opinioni da Clown è anche un album di inediti di G.G. Monti (Egea Music/Warner, 2015), che dopo performance da cabaret, saggi sul mondo dello spettacolo e progetti teatrali, qui riassume il suo percorso trentennale tra cantautorato e comicità. Un legame sottile, che da sempre identifica quel teatro-cabaret milanese spesso incrociato dal protagonista, nella sua carriera di autore e interprete. Il lavoro discografico è anche un punto e a capo su una carriera musicalmente scorretta. Ne fanno fede i duetti con un trio di comici a lui vicini per amicizia e affinità: Giovanni Storti e Raul Cremona (La schedina) e Nino Formicola (Sei capace?), il Gaspare del surreale duo con il commissario Zuzzurro. Nello spettacolo si ritrovano le passioni di Monti per la ricerca scenica, dalla regia di Ombretta Nai alle immagini a commento tratte dai clip che hanno accompagnato il disco, arrangiato dal torinese Bati Bertolio.

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ROMANZO MUSICALE DI FINE MILLENNIO

Miraggi Edizioni

Nelle pagine di questo libro – presentate al Salone del Libro di Torino il 14 maggio 2016  – il cantautore milanese racconta un modo indubbiamente diverso di ‘fare spettacolo’, descrivendo incontri e scontri con personaggi iconici. Una vera e propria epopea del mondo vinilico, dalle stelle alla sua polvere, fino alla sparizione di un’epoca storica e dei suoi protagonisti.
“Non è solo un’autobiografia, è il racconto di una generazione e anche del modo di fare arte tipico di quella generazione degli anni ’70 da cui provengo. È il racconto di personaggi che poi sono diventati molto noti e del mio sogno, quello della mia carriera, che oserei dire è quella di un super-dilettante. Allora era possibile con una chitarra e una voce riuscire a farsi strada in un mondo che era molto diverso da come è ora, i provini era veri e le persone erano ancora persone, le si conosceva veramente e non attraverso un articolo, un’intervista o un passaggio televisivo”. Tra gli episodi narrati c’è il primo provino teatrale del cantautore “fatto con Dario Fo, a casa sua”, l’incontro col suo primo produttore, Nanni Ricordi e molto altro.. in “un putiferio di cantautori, poeti, scrittori, giornalisti e persone rimaste ai più sconosciute, ma che hanno accompagnato tutta la mia vita”.

 

 

30VIDEOCLIP DI COPPIA (1985)
con Lella Costa e Giangilberto Monti

testo di Giangilberto Monti
musiche ambientali Matteo di Guida
costumi e trucco Beatrice Gatti
scene Franca Bertagnolli

luglio 1985 – Teatro Porta Romana di Milano

Un uomo e una donna. Un pied-à-terre durante la notte, durante tutta la notte. Lui è un travestito e quando fuori fa freddo rimane in casa. Lei è una donna distratta e nella nebbia ha sbagliato portone e scala, e così è entrata in un altro condominio, in un appartamento proprio uguale al suo. E a quello di lui. Inizia un dialogo notturno contrrappuntato da strani personaggi che entrano a far visita a lui, o a lei? E che vengono allontanati usando molta fantasia. C’èanche un bagno e un cucinino, ci sono di mezzo dei film e spezzoni musicali, come tanti videoclip di coppia. Alla fine Chiara e Francisco si conoscono, forse fanno all’amore, sicuramente si addormentano. Al mattino lei cerca lui. Il bagno è chiuso a chiave, lei lo cerca in camera, nel cucinino… e intanto il telefono suona, ma nessuno risponde. E non è vero niente…
In realtà loro si conoscono benissimo anche se il telefono continua disperatamente a suonare. Lei non fa in tempo a rispondere, lui da una cabina telefonica riappende la cornetta. Buio.. Ci si traveste per scappare, dimenticare o giocare, meglio se in due, meglio se in coppia, e intanto il telefono suona come una canzone:

“Si vedrà, la magnifica preda in velocità lei sarà come i baci dei film fatti tanti anni fa..”